giovedì 22 gennaio 2015

Magazzino 18

21-22 gennaio 2015 Padova, Teatro Verdi
20 marzo, Bologna, Teatro Arena del Sole


"Io mi chiamo Ferdinando , sono esule di Pola e questa è la mia sedia.
Sopra c’è scritto il mio nome e il numero 2154.

Io mi chiamo Domenico, facevo il postino e qualcuno mi ha spedito in un foiba. In questo quaderno di quarta elementare ci sono le poesie che ho scritto da bambino.

Io mi chiamo Giuseppe, per gli amici Geppino.
Io mi chiamo Norma, seviziata e gettata negli abissi.
Nel ’48 mi hanno laureata: honoris causa dall’università di Padova.

Sono un medico chirurgo, e ho perso i miei due figli nella strage di Vergarolla.
Io mi chiamo Sergio e sono un famoso cantante.
Insieme a mia madre lasciai la città dove ero nato, nel febbraio del 1947.

Io mi chiamo Giovanna, e sono esule da Buie d’Istria .
Mi hanno trovata impiccata a un ulivo: mi mancava troppo la mia terra.

Io mi chiamo Marinella e ho solo un anno. Sono morta di freddo nel campo profughi di Padriciano. Questa è l’unica foto che hanno trovato di me.

Io mi chiamo Tomislav e sono sloveno.
Avevo quattordici anni quando mio padre morì di stenti in un campo di internamento italiano, sull’isola di Arbe.

Io non ho un nome, ma potrei averne trentamila. Come gli italiani che ancora oggi vivono in Istria, Pola e a Fiume.
Io non ho un nome, ma potrei averne milioni.
Come i profughi di tutto il mondo, costretti a lasciare la propria terra, per sfuggire alla povertà, all’odio, alla guerra."

Simone Cristicchi con Jan Bernas, Magazzino 18